Daniel Lergon: Lines and Grids
L’opera pittorica di Daniel Lergon solleva interrogativi sulla percezione, l’esperienza e l’intuizione, contemporaneamente a quelli relativi all’ottica, la luce, la materia e la forma.
La tecnica della sua pittura è caratterizzata in generale dall’interazione di diverse superfici della tela (intesa come campo pittorico) con le diverse sostanze pittoriche applicate. Ha usato vernici trasparenti e sintetiche su tessuti high-tech, metalli elementari come rame in polvere, zinco e ferro ossidato con acqua su parete, metallo, tela, carta e recentemente pigmenti ad olio su tela precedentemente coperta da un giallo neon per evidenziare la luminosità dello sfondo. Queste tecniche “caricano” il campo pittorico con un potenziale fisico o chimico o semplicemente un potenziale di colore e con un “eigenraum”, o “proprio spazio”, in cui l’osservatore condivide una reazione emotiva e fisica verso la pittura.
Mostrando stati di azione e flusso su una superficie così potenziata, le composizioni di Lergon sono rappresentazioni di trasformazione. (Aaron Bogart, dal testo del catalogo della mostra “Roter Reise”, 2019)
Nella sua mostra personale Daniel Lergon presenta un ciclo recente di opere su carta realizzate con il pigmento ad olio rosso d’alizarina. Precedentemente ha esposto presso la galleria la serie di opere su tela realizzate similmente con un pigmento, uno ftalo verde (Unter Grün, 2017) ed ha esposto un’opera realizzata con il pigmento ad olio rosso d’alizarina (Monochromes, mostra collettiva, 2019).
In queste opere presentate alla Galleria Mario Iannelli ha esplorato le potenzialità del colore attraverso diversi registri pittorici, da uno più minimale in cui ha utilizzato una barra ad olio su uno sfondo bianco neutro ad un’altro in cui all’opposto la pittura emerge da una superficie graffiata e vibrante.
In quest’ultimo, il pigmento rosso, che prima era stato utilizzato per disegnare, viene applicato attraverso una griglia metallica e poi in parte raschiato a mano.